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LIMBO

mario di salvo

 

     Gino Carpi     

 

   

"Limbo è una riflessione attraverso immagini sulla condizione di profonda incertezza e di completa immobilità che regna tra la gente e le cose nel tempo in cui viviamo."

 

     Con questa epigrafe Mario Di Salvo marca il significato del suo lavoro fotografico che arriva ai nostri giorni dopo una seria militanza, nel mestiere e nell’arte, durata tutta una vita. Una frase tanto laconica quanto ricca di significati attuali meritevoli delle riflessioni quotidiane di ognuno di noi sul tempo che viviamo, sui simboli che lo rappresentano, sulle ambigue  verità che vengono propinate ad una società sempre più distratta ed egocentrica.

     In questo portfolio la Fotografia trova ancora una volta il suo ruolo rivelatore, non più nella cattura dell’”istante fotografico” che ha marcato il tempo dei grandi fotografi del passato, ma nella sintesi simbolica che spiega e mostra il mondo com’è, in una sintesi narrativa dedicata ai lettori più attenti. 

     I fotogrammi di Limbo sono una lucida allegoria che riguarda tutti noi, sono l’anima di storie quotidiane che non trovano collocazione nel sicuro mondo delle certezze, fluttuano tra i significati cercando di afferrarne qualcuno che li liberi dalla incertezza e dall’ambiguità dell’improbabile e forse in tutto questo vi è anche la sintesi, amara, di un artista che si ritrova oggi, con le armi del passato, a fare i conti con il presente. Ed è da questo presente che Mario Di Salvo, fotografo, trae le conclusioni e presenta il conto della sue esperienze tracciando le linee di demarcazione con il passato, con ciò che non è più. Egli mostra ciò che invece è,  consapevole di non poter rendere elogi, né tecnici né poetici a nessuno e a niente, nell’obbligo morale di dover dire la verità, la sua.

     

Verità come obiettività. Verità come oggettività, come realtà della  Fotografia che ancora nei limiti di due sole dimensioni riesce a propinare concetti e idee che sviluppano emozioni. LIMBO non propone evidentemente i soggetti affioranti sulle stampe (tra l’altro di massima qualità ottenute con gli standard attuali più avanzati di questo settore dell’arte),  LIMBO propone la moderna poesia con le parole nuove (immagini) di uno scrittore (fotografo) che conosce il mondo e per questo lo rappresenta agli altri.

 

Inaugurazione di LIMBO - Siracusa, 5 settembre 2014

Siracusa, 5 settembre 2014  

 

Testo critico

di Bernadette LA ROSA

 

Letteralmente il significato del termine “Limbo” ci riporta a una condizione di stasi, una posizione d’incertezza che non ci permette, trovandoci sul baratro, di conoscere il fato che ci attende. Un limite, appunto! Il limite esatto sul quale si colloca la nostra società. Attento osservatore di questa condizione esistenziale subdola e criptica all’interno della quale cerchiamo, quotidianamente, di addentrarci e destreggiarci, Mario Di Salvo si trova a sviluppare attraverso un suo personale punto di vista, nuovi percorsi di sperimentazione visiva, volti ad approfondire uno sguardo incisivo sulla contemporaneità. Fotografo professionista con un background incentrato sullo spettacolo, la moda e l’attualità politica, Di Salvo utilizza la fotografia come uno specchio, strumento essenziale per riflettere senza fronzoli ma con una precisa analisi “artistica” l’evoluzione sociale ormai priva di valori puri e destinata ad un immobilismo sempre più dilagante. Un limbo, infatti, in cui si guarda con nostalgia a un passato sicuro, ideale senza riuscire a scorgere un altrettanto sicuro e luminoso futuro. Vivendo, nel frattempo, un presente ambiguo, disincantato ed egocentrico. Un approccio realistico, quello di Mario di Salvo, determinato a mostrare ciò che la realtà ci propina e che noi spesso notiamo distrattamente. Una cultura ricca di riferimenti illustri, da Andy Warhol fino a Francis Bacon, giocata tra la storia dell’arte e la storia della fotografia, ha consentito a Di Salvo di rappresentare non solo il soggetto ma soprattutto l’emozione, il sentimento che da esso traspare. Immagini variegate che si susseguono all’interno di un corpus fotografico intenso: uomini, paesaggi, eventi, dettagli, scorci. Mario Di Salvo entra in contatto empaticamente con l’osservatore suggerendogli sensazioni, impressioni che si pongono oltre il sensibile, oltre la realtà. E’ la verità dell’immagine. Un’immagine che segue l’attualità del tempo e dello spazio che la ospita, diventa eterna nello scatto pudico, sintetico ed essenziale di Mario Di Salvo.

 

                                                                             dr Bernardette La Rosa

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